21 aprile 2014

pebble "steel" recensione - always notified!


Ragazzi ci siamo: dopo più di due settimane di utilizzo posso tirare le somme sul pebble steel.

Eccovi la mia recensione!

Il pebble steel è il terzo prodotto passato sotto la mia lente dall'inizio di questa avventura. Ogni device finora analizzato può essere inquadrato in una differente e ben precisa categoria. Tutte queste categorie di prodotti confermano i trend che negli ultimi anni stanno guidando l'evoluzione tecnologica: smartphone, mondo mobile ed ubiquità; internet delle cose, big data e intercomunicazione; dispositivi indossabili, sensori di ogni tipo e companion device in generale.

Ma più di tutto, la rivoluzione del mercato tramite e-commerce da una parte (vendita) e sistemi di crowd-funding dall'altra (ricerca di fondi).



Pebble Technology, produttrice del pebble (2013) e del pebble steel (2014), fondata nel 2012 con i soldi raccolti dal 27-enne Eric Migicovsky in una campagna di crowd-funding sulla famosa piattaforma Kickstarter, vende i suoi smart-orologi direttamente on-line nel suo e-store.
Incarna, perciò, perfettamente quanto appena detto.

Tantissimi altri produttori stanno seguendo questo modello di business (ovviamente tra i nomi meno blasonati), ma pebble sembra esserci riuscita per davvero: 15.000 sviluppatori di circa 2.400 applicazioni create appositamente per i 400.000 smartwatch venduti dal debutto del primo modello su Kickstarter (l'anno scorso) fino ai pre-ordini (questo Gennaio durante il CES2014) del successore, lo steel.
Numeri, oltretutto, che fanno capire che l'interesse verso questa tipologia di dispositivi c'è e aumenterà negli anni a venire.



La discesa in campo di google (e dei vari partner, quali motorola, LG, HTC, Asus, Fossil, etc...) con Androidwear, e la frequente introduzione dei più disparati aggeggi indossabili da parte di brand famosi (come Samsung, Sony, Qualcomm, Nike, FitBit, JawBone, e così via) ne sono ulteriore conferma.



Ve lo avevo anticipato un mese fa: il 2014 sarà l'anno (anche) degli indossabili, già timidamente affacciatisi sul mercato in passato. Ed il pebble steel si presenta a noi utenti con la "pesante" eredità del predecessore: sarà in grado di confermare quanto di buono finora è stato fatto?
Per ora pebble sta vincendo la guerra dei wearable.


Potrà, forse, suonare un po' strano, ma il modello pebble del 2013 non è stato il primo smart-watch pensato e creato da Migicovsky: nel lontano 2010 egli era al lavoro su InPulse, un dispositivo indossabile (con le fattezze di un orologio) che doveva funzionare in combinazione con i BlackBerry (allargando poi successivamente la compatibilità ad alcuni dispositivi Android).


L'esperienza maturata con quel progetto, che non ebbe particolare successo (era forse troppo presto?), ha portato alla creazione del pebble così come lo conosciamo oggi: Migicosvsky era convinto che le funzionalità base da offrire fossero solamente quelle di notifica di chiamate/SMS e poco più, ed il resto doveva essere demandato a sviluppatori di terze parti.

E così è stato: mentre la start-up seguiva le prenotazioni su Kickstarter, nasceva il PebbelKit, il framework/SDK pensato per la creazione di apps compatibili con lo smart-watch. E ad inizio 2014 (in concomitanza con la presentazione del nuovo modello) debuttava lo store centralizzato per la diffusione di tali applicazioni.

Pebble non è solamente orologio, ma è tutta la piattaforma: tant'è che ormai la funzionalità di mera notifica è solamente una delle tante cose che l'utente può ottenere dal device. E questo unicum lo si evince anche dal fatto che azienda, applicazione per smartphone e prodotto fisico vanno tutti sotto il medesimo nome: pebble (certo... con i dovuti sottotitoli: Technology, app, smart-watch).



Ma in cosa differisce lo steel da precedente modello?
Sicuramente non si può parlare di rivoluzione se si guarda solo alla scheda tecnica o alle funzioni o alle caratteristiche offerte -articoli che vi consiglio di leggere, se non lo aveste ancora fatto, per avere un quadro tecnico completo su cos'è e come funziona questo smart-watch-.

Tant'è che non cambia quasi nulla tra nuovo (a sinistra nell'immagine qui sopra) e vecchio (sulla destra). Probabilmente il vero termine che può rispondere al perché della creazione del modello del 2014 è: evoluzione.
Entrambi i modelli seguono la stessa filosofia alla base: sono notificatori, companion device. Non duplicano funzionalità già offerte dallo smartphone: non troverete fotocamere, controlli vocali, o applicazioni esose di potenza di calcolo.


Pebble App: indispensabile per comunicare con lo smart-watch dal nostro telefono


La vera differenza tra i due modelli è l'appeal: dopo quella a livello software, lo steel ha raggiunto la maturità anche per quanto riguarda l'aspetto esteriore. Ha ottenuto, cioè, un'identità ben definita, identità che il vecchio pebble non aveva (troppo giocattoloso? forse... troppo scontato esteticamente? probabilmente) e al quale non era richiesta (era poco più che una scommessa).

Ma questa maturità ha portato anche un costo maggiore: $100 aggiuntivi ($149 vs $249) rispetto al prezzo del modello del 2013, che rimane tuttora in vendita. Se vi si aggiungono, poi, spese di spedizione (data la vendita solo online) e costo della dogana (la spedizione parte da Hong Kong), la differenza tra i due modelli dal punto di vista del prezzo si fa ancora maggiore (più di 100 dei nostri euro).


Design


Vale la pena?
Dipende. L'ho anticipato, ripetuto e continuerò ad affermarlo (anche sotto tortura :P): lo steel è veramente un bel dispositivo, esteticamente curato al millimetro e studiato in ogni dettaglio. E in un accessorio fashion (chi ha tirato in ballo la moda?) l'appeal è fondamentale. Ma non per tutti vale ciò...
Prima di darvi il mio parere definitivo, voglio aggiungere qualche altra informazione generale sul piatto: informazioni che questa volta valgono sia per lo steel che per il "vecchio" pebble.


Autonomia e batteria
Lo steel ha delle caratteristiche tecniche ponderate e studiate appositamente per garantire la più lunga autonomia possibile:
  • tecnologia e dimensioni dello schermo, processore e memorie utilizzate, bluetooth low energy, per quel che riguarda il lato prettamente tecnico/hardware;
  • sistema operativo minimale e funzionalità di sistema ridotte all'osso, per quello squisitamente applicativo/software.


Il tutto si traduce in più di 6 giorni abbondanti (l'orologio è morto dopo circa 158 ore, qualche ora in più rispetto alla foto sulla sinistra) se teniamo lo steel always-on anche di notte (5-7 giorni dichiarati da pebble), o quasi 11 giornate se lo spegniamo di notte (questa volta è morto dopo circa 140 ore, anche qui qualche ora in più rispetto al collage sulla destra).



I tempi di ricarica, poi, sono abbastanza veloci: circa 2h dallo 0% al 100% (durante la carica il LED di notifica si attiva -come si può vedere nella seguenti due immagini- per mostrare lo stato), e l'orologio rimane attivo durante tutto il processo.

LED: rosso = in carica; verde = carica completata

Il vostro telefono vi abbandonerà molte volte prima di veder spento anche lo steel... Anche se comunque l'impatto dello smart-watch sul vostro telefono sarà irrisorio: probabilmente consumereste molta più batteria a controllare le notifiche sul telefono che a tenerlo costantemente collegato alla periferica (ricordo che la connessione avviene con il protocollo low energy, quindi con consumi ridottissimi!).


I soliti ottimi consumi del moto g, telefono a cui tengo connesso il pebble

L'unica pecca forse è il non poter connettere più dispositivi contemporaneamente: non abbiamo il multi-point... Sarebbe stato carino poter creare un accentratore generale di notifiche per la miriade di giocattolini digitali che ci circondano :)


Display
Ne ho già parlato in precedenza, ve l'ho fatto vedere nei video pubblicati... non mi stancherò mai di ripeterlo: il display è decisamente il perché dell'esistenza e del successo di un device come questo. La visibilità al sole (quanto al buio e in ogni altra condizione) è perfetta, e per un orologio è tutto. Soprattutto per un dispositivo che nasce con l'idea di notificarci chiamate/SMS/etc quando non vogliamo o possiamo tirar fuori dalla tasca/borsa il nostro telefonino!

Confronto tra il vecchio pebble (stesso display dello steel) con il Galaxy Gear 2 di Samsung:


Qui vediamo invece lo steel a confronto con il Galaxy Fit, sempre di Samsung:

E nella seguente foto, al mio polso, in ambiente luminoso:



Ecosistema "Pebble"
Come già riportato, l'ecosistema pebble è decisamente maturo. Cosa che dispositivi concorrenti al momento si sognano alla grande...
Abbiamo una marea di apps, facce per il quadrante dell'orologio e tools per ogni esigenza (vi invito a guardare l'articolo dedicato alle sensazioni d'uso).


Apps suddivise per categorie



Watchfaces per ogni gusto


Altro
Altre caratteristiche come la resistenza all'acqua fino a 5 ATM o l'intercambiabilità dei cinturini (di cui ho ampiamente già disquisito e mostrato in video), le cito perché assenti in molti device della concorrenza, ma che è lecito aspettarsi in dispositivi di questo genere. Peccato per l'aggancio non standard dei cinturini dello steel, al contrario della soluzione standard del vecchio pebble.

Una cosa da ricorda però è che lo smart-watch è compatibile sia con Android che iOS, cosa che al momento è completamente unica rispetto alla concorrenza: nessun altro produttore si è spinto oltre la compatibilità tra i propri device (Samsung con la sua Galassia, Sony fa un po' meglio ed allarga ad Android in generale, e così via). Un plauso quindi a pebble che, ad esempio, è l'unica scelta per chi è un addicted della mela...


Verdetto
Il pebble steel è un ottimo dispositivo. Prima di averlo, ero un po' perplesso. Mi domandavo: «mi servirà? Ci farò veramente qualcosa? Servono davvero questi aggeggi?».

Adesso lo so: a me serve, a voi... dipende (e sono due...):
  • sentite la necessità di uno strumento che vi permetta di staccarvi dal check continuo delle notifiche sul vostro smart-phone? O, per lo meno, che vi aiuti a non perdere notifiche importanti?
  • volete evitare incidenti quando siete in macchina? (sgrat-sgrat)
  • volete provare funzioni aggiuntive non facilmente ottenibili sullo smartphone, come il controllo del sonno, il check-in veloce su Foursquare con il solo scuotimento del braccio, le indicazioni del navigatore a portata di mano (anzi di polso), o il controllo dell'esecuzione di una presentazione PowerPoint senza avvicinarvi al PC? (in realtà le funzionalità sono molto più estese, e spaziano dalle semplici notifiche all'integrazione con altri device come il chromecast, e chi più ne ha più ne metta)
  • portate l'orologio al polso e volete qualcosa di più smart?
  • siete fashion victim? no? (beh c'è sempre il pebble :D)

Per tutti voi il pebble steel o il modello 2013 può interessare e tornare utile: scegliere l'uno o l'altro è solo questione di gusti e disponibilità economica. Probabilmente mi sento più di consigliare il modello base, visto che le differenze tra i due sono prettamente estetiche, e non per tutti il gioco vale la candela.
Per gli altri, il gingillino non fa per il vostro polso.



Se dovessi assegnare un punteggio numerico al pebble e allo steel in particolare, propenderei per un 8 e mezzo per il pebble (per tutti i punti a favore che ha rispetto alla concorrenza e dando per scontato che un oggetto del genere vi possa servire) ed un 9 per lo steel (puramente per la questione della maturità sotto ogni aspetto).


Vi lascio alla video recensione per rendere giustizia all'estetica dell'orologio:



Come mio solito vi riporto ciò che in Italia e nel mondo si dice (mi limito alle recensioni sullo steel, sia perché è il prodotto principale di questa recensione, sia perché molte cose in comune con il modello 2013 sono affrontate in maniera più completa visti i progressi ad oggi raggiunti):

Italia (come al solito, poco e niente):

Mondo:


Prima di salutarvi, vi lascio un paio di collegamenti utili:

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A presto!
E preparatevi alla prossima avventura!