14 febbraio 2015

Non immaginavo che avessi tanti segreti (cit.)


Il 10 Febbraio 2015 (appuntamento che si ripete da ben 12 anni) è stato il giorno dedicato alla sicurezza su internet (#SID2015). Ma solo poco prima, più precisamente il 28 Gennaio, si celebrava la giornata della protezione dei dati personali.

La sicurezza, e questo vale in ogni ambito, è un qualcosa da tenere bene in mente: nel campo tecnologico si ramifica in tantissime direzioni, e spesso non è del tutto chiaro o facile per gli attori coinvolti capirne l'importanza.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui è stato necessario creare addirittura delle ricorrenze annuali preposte proprio a diffonderne la consapevolezza.

C'è ovviamente di più...

Internet -il web-, e su di esso tornerò più tardi, ha cambiato il mondo:
  • generazioni intere, nate dopo la caduta del Muro di Berlino, sono cresciute con la possibilità di essere istantaneamente connesse tra loro;
  • i media esistenti (radio, TV, giornali, musica) sono stati tutti riconvertiti ed inglobati nella rete;
  • le informazioni schizzano oggigiorno da una parte all'altra del globo a velocità fulminee, condivise tramite i social network;
  • informazioni private e/o personali viaggiano codificate in binario e rimpallano da continente a continente;
  • si è partiti dai computer, si è raggiunto il mobile ed ottenuta l'ubiquità: si stima che entro il 2020 le "cose" connesse ad Internet (IoT / IoE) supereranno di 6 volte il numero delle persone connesse al web;
  • la moneta virtuale/mobile prima o poi surclasserà quella reale, ribaltandone gli schemi e migliorandone (la speranza almeno è quella) la sicurezza -ed in molti ci stanno investendo con successo-;
  • Internet svanirà fino a diventare completamente trasparente.


È chiaro che, in un panorama come quello appena descritto, il rischio di essere esposti a intercettazioni o perdita di dati sensibili è molto alto. E non è un caso se il 2014 (anche se tutto è iniziato già nel 2013) è stato l'anno in cui la cybersecurity è diventata main-stream e l'hacking la norma.


Privacy, Data/Money, Security, Internet.
Le quattro voci su cui lavorare. Le quattro parole da ordinare ed incastrare nel modo corretto per evitare disastri ed anche perdite di dati sensibili.

Se Internet è il veicolo per i nostri Dati (che siano i nostri soldi piuttosto che qualsiasi altra informazione preziosa) è fondamentale che essi viaggino in Sicurezza e che noi possiamo far valere il nostro diritto alla Privacy.

Mettendo nell'ordine sbagliato i quattro concetti si possono, tra le altre cose, ledere le libertà individuali e si possono causare perdite di notizie riservate o anche denaro.


La nostra privacy viene ogni giorno sempre più invasa e sta ovviamente a noi decidere cosa rientra o no nella sfera del privato. Quello su cui dovrebbe essere importante lavorare per chi ci offre i suoi servizi (es. i Social Network) è la trasparenza con cui le informazioni che noi diffondiamo su/attraverso di essi vengano, poi, effettivamente utilizzate.
Cosa che migliorerebbe notevolmente anche il loro stesso business.


La privacy dei dati è un sogno?
I cosiddetti millennials, nati con il web, dovrebbero farsi portavoce della sicurezza e protezione dei dati individuali. Sembra, però, che per il momento l'essenza non sia stata fiutata.

Ed è anche per questo che giornate come quella del 28/01 e del 10/02 assumono rilevanza.



Solo negli ultimi 2 anni sono stati scritti più software malevoli (malware) di quelli prodotti nei 10 anni precedenti sommati assieme. Arrivando pure sul mobile (anche da parte di chi dovrebbe vigilare) e portando nuove preoccupazioni.

Molte falle vengono quotidianamente scoperte (e fortunatamente corrette), nuovi attacchi agli utenti (a volte molto incauti) sono sferrati, e le guerre che una volta si combattevano a mani nude e poi con le armi ora si stanno spostando sempre più sul virtuale (ed è per questo che in USA l'esercito sta aprendo/testando i propri sistemi).

Il caso USA vs Corea del Nord è solo uno degli ultimi esempi in merito.
Qualche approfondimento:



Le vicende degli ultimi tempi, tra cui le tragedie come quella di Charlie Hebdo, hanno smosso parecchie acque (e continuano a farlo incessantemente).
In Europa, tra chi chiede misure alquanto estreme o a prima vista poco proponibili (vogliamo veramente una sorveglianza di massa?), qualcun altro propone soluzioni molto più interessanti, come l'incubatore di start-up per la cybersecurity CyLon.

Se alcune scelte possono essere motivate da giusti presupposti, è secondo me importante non limitare la libertà delle persone: non bisogna mescolare a caso le quattro parole che ho prima elencato, né dare priorità ad una rispetto alla altre.


E Internet deve rimanere libero.


In USA, e nel resto del mondo, in questi giorni si è parlato molto di open internet, net neutrality e cybersecurity: ad esempio durante il discorso del 20 Gennaio, il presidente degli Stati Uniti d'America, Obama, ha toccato più volte l'argomento.
Per approfondire:



A fine anno esprimevo la mia speranza per un web aperto, un diritto per ogni uomo sulla Terra.

Già la vecchia cara Terra...
Come ho detto ad inizio articolo, Internet ha cambiato il mondo, ma sembra che presto si espanderà nello spazio.

Non tutta le persone sul nostro pianeta hanno accesso alla rete (e chi lo ha non necessariamente ne gode appieno), ma per i big del settore una nuova frontiera si sta aprendo.

Chi vincerà la corsa allo spazio?

Elon Musk? Il suo progetto SpaceX ha ottenuto finanziamenti anche da Google e Fidelity. Oppure Richard Branson?

L'obiettivo dovrebbe essere quello di coprire tramite i satelliti tutta la superficie terrestre, per poi espandersi oltre. Un unico provider gigante.

Fino ad arrivare su Marte!
Follia? Chissà, solo il tempo ce lo dirà...

Nel frattempo la cosa interessante dovrebbe essere la possibilità di portare -a costi molto bassi- il web per tutte le masse terrestri...



Se mai Internet dovesse veramente essere disponibile per tutti, se mai la moneta virtuale potrà rimpiazzare quella reale e se mai la nostra vita privata dovesse viaggiare solo sulla rete, ci si augura che tutto ciò avvenga in sicurezza.

Nel frattempo, comunque, io vi consiglio di proteggere le vostre informazioni sul web :)
E magari di sconnetterci tutti un po' di più, riconnettendoci, invece, al mondo vero.


E voi cosa ne pensate?
Internet è sicuro? Vi sentiti protetti e la vostra Privacy è garantita?

A presto!