11 aprile 2016

Non si tratta tanto di pensare di più, quanto di pensare diversamente (cit.)


Esattamente un anno fa spacchettavo ed iniziavo a mettere le mani sul primo telefono al mondo a portare sul mercato l'incarnazione mobile dell'OS sviluppato da canonical: Ubuntu Phone.

Quel telefono era l'aquaris e4.5 prodotto dalla casa spagnola bq.

Da allora vi è stata un'evoluzione costante del sistema operativo che, proprio in questi giorni, ha visto l'arrivo del decimo aggiornamento (OTA10).
Come per tutti i prodotti passati sotto la mia lente di ingrandimento, oggi voglio ripercorrere l'ultimo anno trascorso in compagnia dell'e4.5 e dell'ecosistema che lo anima!

Nota: alla fine dell'articolo troverete il video riassuntivo che ho pubblicato nel weekend, ma prima direi che vale sicuramente la pena ripercorrere tutte le tappe fondamentali.



Tutto è iniziato qualche anno fa, nel 2011, con l'annuncio da parte di canonical di voler creare una piattaforma che fosse in grado di animare qualsiasi tipologia di device: dal PC alle smart-TV, passando per i dispositivi IoT, gli smart-phone, i tablet & co.

L'idea era quella di creare un core unico su cui far girare le stesse librerie e, quindi, applicazioni e componenti capaci a loro volta di adattarsi alle caratteristiche fisiche disponibili sul dispositivo di turno. Nasceva la convergenza.

Ma la strada da percorrere era ardua e lunga: il mondo desktop aveva già una base solida (Ubuntu faceva la sua prima apparizione sui PC già nel lontano 2004) affinatasi col tempo anche se fortemente legata a "meccanismi" tradizionali.
Il mondo mobile era allora in forte espansione, ma per avvicinarsi ad esso occorreva riprogettare gran parte dello strato core dell'OS; nonché studiare un motore in grado di mettere in atto il riadattamento delle interfacce utente ed applicative in base al device in uso.

Ecco che le visioni di unity, di snappy core ed altre componenti iniziavano ad uscire dal bozzolo, e mese dopo mese canonical provava a mettere insieme tutti i pezzettini fin lì costruiti.

L'obiettivo era quello di arrivare ad Aprile 2014 (Ubuntu 14.04) con un sistema unico, pronto e commercializzabile.
Purtroppo così non fu e si dovette rimandare il lancio a fine anno, nonostante fosse già possibile provare le prime incarnazioni del progetto su alcuni device Android (principalmente nexus) ufficialmente supportati dall'azienda inglese.

A Settembre 2014 bq veniva allo scoperto ed annunciava di essere il primo partner commerciale per il lancio di un ubuntuphonino, senza però chiarire quando il frutto di tale partnership potesse arrivare sul mercato.


Febbraio - Marzo 2015: la svolta.


In un incontro organizzato a Londra da canonical e bq per gli Insiders (persone della community di Ubuntu), il primo device al mondo a montare l'incarnazione mobile di Ubuntu (Touch) veniva presentato. Quel dispositivo altri non era se non una riedizione di un precedente smart-phone prodotto dalla casa spagnola e già immesso sul mercato in variante Android.

Ma poco importava: l'attesa era stata tanta, e in poco tempo i preordini venivano avviati: io non potei resistere! :P

Finalmente, dopo un mese e mezzo di attesa, i primi esemplari venivano spediti ed io fui uno dei primi a riceverne uno.


01 Aprile 2015: unboxing e caratteristiche


Con l'occasione dello spacchettamento, ne approfittai anche per raccontarvi un pochino la storia di bq, la piccola casa spagnola partner di canonical nel lancio sul mercato della nuova piattaforma mobile (e non).

L'accordo dava vita anche ad una bella novità: per la seconda volta, dopo la morte di Symbian/nokia e l'arrivo sul mercato di SailfishOS/jolla, altre realtà europee stavano cercando di contrapporsi allo strapotere dei due ecosistemi americani che da anni stavano dominando la scena mobile (Android/google ed iOS/apple).



Il dispositivo con il quale si era deciso di iniziare questa nuova avventura era fondamentalmente un base di gamma (o poco più): un device di fascia medio-bassa che aveva il grande vantaggio di essere poco costoso. La scelta fu sicuramente motivata da costi di produzione/rischio; ma allo stesso tempo fu presa perché si voleva far avvicinare sviluppatori e sostenitori senza richiedere loro un ticket d'ingresso troppo gravoso.

La cosa che più mi colpì appena lo tirai fuori dalla scatola è che nonostante si trattasse appunto un dispositivo economico, allo stesso tempo restituiva una sensazione di robustezza ed ottima costruzione! Era leggero, abbastanza compatto (con i suoi 4.5" di diagonale del display) ed in mano appariva solido.





Il design così squadrato mi piaceva: non avendolo potuto vedere in precedenza dal vivo, non sapevo cosa aspettarmi. E invece -fortunatamente- il suo aspetto quasi futuristico mi intrigava.

Oltre al telefono avevo acquistato anche le cover aggiuntive. In più c'era quella flip in edizione limitata che bq regalava a tutti coloro che avevano preordinato lo smart-phone.
Anche in questo caso, nonostante il prezzo decisamente abbordabile degli stessi, si trattava di prodotti ben realizzati: plastica dura per la cristal cover, plastica gommata per la gummie cover (con bordi protettivi rialzati e rinforzati) e plastica dura con materiali soft antigraffio per la flip cover.



A quel punto, decisamente colpito dal lato costruttivo, era particolarmente curioso di capire se l'HW interno fosse in grado di muovere in modo dignitoso il sistema operativo. E soprattutto quali fossero le peculiarità del nuovo OS.


02 Aprile 2015: primo avvio, configurazione iniziale e panoramica


Pubblicai un lungo video e relativo articolo proprio per fornire una panoramica complessiva del software che arrivava preinstallato sul telefono, nonché iniziai a capire funzionamento e peculiarità di Ubuntu Phone.





Rimando al focus per maggiori dettagli.
Ad ogni modo, il nuovo OS (un po' come MeeGo e SailfishOS prima di lui) faceva delle gestures il metodo principale per interagire con UI ed applicazioni. In più si notava il grande lavoro che c'era stato per avvicinare l'interfaccia a quella della variante desktop del sistema operativo.
Altro elemento peculiare erano gli scopes su cui però mi riproposi di approfondire con futuri focus.


Prima era tempo di valutare le performance del telefono e come esso si comportasse "su strada".


11 Aprile 2015: prestazioni, sensazioni d'uso, peculiarità e multimedialità


Dopo circa 10 giorni di utilizzo "pesante" avevo chiare molte cose: pubblicai un articolo con video in cui analizzavo in dettaglio il comportamento dello smart-phone di bq ed i limiti dati dalla nuova piattaforma.

Lato hardware era chiaro che avevo di fronte un dispositivo che funzionava egregiamente: considerando la fascia di prezzo in cui era collocato, ricezione e reparto multimediale erano sicuramente i principali punti di forza. Così come, nel complesso, si vedeva che il telefono "ce la metteva tutta" per spingere Ubuntu Phone.



Lato software, al contrario, ci trovavamo chiaramente davanti ad una build (OTA2) ancora acerba: tempi di avvio per le app e caricamento delle componenti decisamente lunghi, bug qui e lì, e scelte implementative che sarebbero state poi cambiate nel corso dei mesi successivi.
Che il sistema fosse in ampio sviluppo era chiaro dai frequenti update software e dalla roadmap prevista per quelli firmware: uno ogni 4 settimane!


Due aspetti che mi colpirono furono -lato SW- il browser/navigazione web, eccellente fin da subito, e -lato HW- il reparto camere, altalenante.

Il browser è la componente fondamentale negli OS moderni ed il fatto che Ubuntu Touch abbia spinto sull'acceleratore in tale area fin dalle prime incarnazioni è sicuramente fattore importante.
Ma anche il reparto foto/video è uno di quelli ricercati dagli utenti, sia per condividere un momento sui social network, sia per mantenere memoria di luoghi o situazioni.

Qualche esempio di scatto che pubblicai in fase di review:

no HDR vs. HDR


foto all'aperto in controluce, con HDR e con tanta luce

macro

Anche in questo caso rimando al focus approfondito (in cui trovate anche una comparazione con altri device), ma nel complesso la fotocamera posteriore era in grado di catturare buoni scatti. Il problema principale era la lentezza nell'avvio della cattura e memorizzazione del risultato (soprattutto con la modalità HDR attivata) e c'era qualche bug che alcune volte non facilitava la messa a fuoco.

Discorsi analoghi potevano farsi per la registrazione video (alcuni demo sono presenti nel suddetto focus).


Passata un'altra settimana in compagnia del dispositivo ero pronto per fare il punto della situazione.


16 Aprile 2015: la recensione


Le due aziende avevano immesso sul mercato un dispositivo dalla doppia anima: bq aveva proposto un hardware assolutamente in linea con la fascia di prezzo in cui veniva commercializzato, ben costruito, saldo, usabile con una sola mano e con un comparti "sensoristico", wireless e SoC/energetico ottimi; canonical doveva, al contrario, dare di più lato software.

Ubuntu Phone non era ancora pronto per il grande pubblico, e di questo le due aziende ne erano perfettamente consapevoli. Non era un caso se acquistare il device, almeno inizialmente, era cosa da "esperti": vendite lampo in date annunciate man mano sui social network, scorte limitate e spedizioni solo in Europa.



Nell'articolo che pubblicai, misi in evidenza i pregi ed i difetti di quella prima incarnazione di un progetto destinato ad ingrandirsi nei mesi futuri.

Le mie considerazioni furono:
Se dovessi dare un voto per giudicare il prodotto mi troverei un po' in difficoltà: da un parte il reparto hardware è decisamente valido ed in linea con il prezzo richiesto dal produttore. Dall'altra vi è un OS nuovo che ha tutto da dimostrare. Il mio lato nerd è ovviamente attratto dal dispositivo, e direi che un bel 8- non glielo posso assolutamente negare. Con connettività 4G o con una risoluzione HD avrebbe superato ampiamente l'8.
Ma per l'utente generico non è ancora arrivato il momento di imbarcarsi sulla navicella aquaris e4.5 al di sopra dell'oceano Ubuntu. Questo, però, non è necessariamente un male. In canonical lo sanno e questo dispositivo non è pensato per l'utente medio, ma per mostrare ai diretti addetti ai lavori l'avanzamento degli sviluppi. E soprattutto per dare la possibilità ai developer di terze parti di contribuire alla piattaforma e all'intero ecosistema Ubuntu.


Inoltre l'e4.5 era solo uno dei piccoli tasselli verso la convergenza, tanto desiderata e sognata da canonical, ancora non pronta per arrivare sul mercato.


Le mie considerazioni generali sul progetto non potevano comunque concludersi lì. Dovevo ancora tener fede alla mia promessa di approfondire sulle peculiarità e sul funzionamento di Ubuntu Touch.


21 Aprile 2015: la recensione di Ubuntu Phone


Come funzionava l'incarnazione per dispositivi mobili sviluppata dall'azienda inglese con il grande supporto della community? E come erano strutturate la UI e le core apps?

Pubblicai un articolo tecnico in cui affrontavo in dettaglio i layer e le componenti di sistema:



Inoltre cercai di spiegare il concetto di scopes, delle gestures, del toolkit alla base dell'interfaccia utente e delle scelte commerciali intraprese da canonical (tra cui gli aspetti legati alla sicurezza, le partnership e la convergenza).


Finiva qui la fase di recensione dell'aquaris e4.5 e del sistema operativo. Ma iniziava anche il mio periodo di utilizzo e sperimentazioni che da allora non si sono mai fermate.


Maggio 2015: la community ed i competitor

Attorno agli sviluppi di canonical, vista la natura open-source di Ubuntu, c'era una gremita cerchia di sviluppatori indipendenti che da una lato contribuiva allo sviluppo dell'ecosistema con applicazioni, patch e tutorial, dall'altro iniziava ad effettuare porting dell'OS anche su device nati con Android.


Ma Ubuntu Phone era l'ultimo arrivato tra i tanti sistemi operativi presenti sul mercato: Android ed iOS erano gli OS mobili più diffusi e Windows Phone cercava -quasi inutilmente- di creare un terzo polo. BlackBerry era in caduta libera, di Tizen ancora non si sapeva molto e tutti i tentativi alternativi avviati in passato da altre compagnie erano stati abbandonati (WebOS, MeeGo, Bada, Symbian, LiMo, ...).

Chi altro stava cercando di farsi strada, però, erano due realtà che puntavano anch'esse sull'open-source: jolla con il suo Sailfish OS e mozilla con Firefox OS.

Visto che canonical aveva rilasciato l'OTA3 e visto che avevo tra le mani entrambi gli OS competitor, pubblicai un articolo ed un video confronto in cui andavo ad analizzare (in modo decisamente approfondito) le peculiarità e le differenze tra i tre sistemi operativi.



Nel frattempo arrivava un nuovo partner per il progetto Ubuntu Touch, meizu con la variante ubuntu edition del suo popolare mx4.
Ed anche questa volta si trattava di un dispositivo pensato principalmente per gli sviluppatori.


Giugno - Luglio 2015: nuovi aggiornamenti e conferme per la convergenza


A quel punto l'interesse per la piattaforma era alto ed era chiaro che l'azienda inglese avrebbe spinto con forza. La spagnola bq annunciava la vendita libera per l'e4.5 e la variante ubuntu anche per un altro dei suoi terminali (l'e5). E canonical rilasciava ben due update software: l'OTA3.5 e l'OTA4.

Inoltre, veniva riportata la volontà dell'azienda spagnola di commercializzare entro fine anno il primo device ubuntu convergente (cosa che purtroppo non sarebbe accaduta).

Nel frattempo viene creato un portale unico per sponsorizzare tutti gli Ubuntu phones e tutte le core apps vengono aggiornate.


Agosto - Settembre 2015: espansione nel mercato e novità software


Passano alcune settimane e canonical comincia a capire di non essere più in grado di rispettare i piani di rilasci su base mensile: dopo l'arrivo dell'OTA5 e l'OTA6 si sarebbe passati ad una pianificazione ogni 6 settimane circa. L'azienda inglese riesce comunque a gestire gli update per tutti i device Ubuntu Phone, centralizzando lo sviluppo del core e richiedendo il supporto dei partner solo per piccole ottimizzazioni specifiche.

Un approccio encomiabile e che altri produttori di sistemi operativi concorrenti -ad oggi- non sono ancora riusciti ad eguagliare.

I partner del progetto a questo punto sono ancora solo due, bq e meizu. Ma se la cinese stava rimanendo in qualche modo in secondo piano, era bq a tenere alto l'interesse: vengono aperte le vendite in tutto il mondo (con tanto di accordo con snapdeal per l'India), e la casa spagnola sbarca anche in Italia!

Intanto dall'UK giungono notizie poco rassicuranti: il team leader del progetto Ubuntu Touch se n'è andato. E dopo qualche settimana veniamo a conoscenza che il primo device convergente era in ritardo... Il progetto sarebbe stato abbandonato?


Ottobre 2015: sei mesi di aquaris e4.5 ed Ubuntu Phone


Terminato il rollout dell'OTA7 e, in qualche modo, scongiurati i dubbi su eventuali ritiri del progetto, erano anche passati sei mesi dalla mia recensione: era arrivato il momento di fare il punto della situazione!

Pubblicai un video in cui esprimevo le mie considerazioni su Ubuntu Phone, su canonical, sulla community e soprattutto sullo stato del terminale (e degli accessori) prodotto da bq.


Novembre 2015 - Gennaio 2016: i lavori continuano alacremente


Gli ultimi mesi del 2015 portano ben 2 aggiornamenti, l'OTA8 ed il successivo di fix l'OTA8.5, ed Unity 8 diventa il centro dell'attenzione. Sarà lui uno dei pilastri della futura convergenza e, un update dopo l'altro, è chiaro che è su di esso che il team di sviluppo sta concentrando i maggiori sforzi.

Superato il Capodanno iniziano i preparativi per il MWC2016, e con essi iniziano a circolare le voci dell'arrivo di nuovo hardware... Sarà finalmente il primo device convergente?

Poco prima della fiera barcellonese, inoltre, canonical rilascia un nuovo aggiornamento firmware, l'OTA9, che porta parecchie novità. La più interessante di tutte è l'avanzamento dello stack bluetooth, ora in grado di aprire al dialogo ad esempio con gli orologi pebble!


Febbario - Marzo 2016: Mobile World Congress, tablet ed Open Store


Arriva il MWC2016 e con esso vengono ufficializzati tutti i rumor e le notizie di un tablet prodotto da bq per mostrare al mondo la convergenza. Inoltre nella stessa vetrina, meizu mostra il suo nuovo device in salsa ubuntu: l'mx5 pro.

Rimando all'articolo per maggiori dettagli in merito. Nel frattempo canonical rilascia un piccolo aggiornamento correttivo, l'OTA9.1.


La community, da sempre attiva attorno al progetto di canonical, si organizza e crea uno store alternativo (l'Open Store) in cui pubblicare applicazioni che non possono essere rilasciate nello store ufficiale (o per versioni sperimentali di apps già presenti sull'Ubuntu Store).
Ovviamente procedono i lavori di porting dell'OS su altri device Android e, in generale, quello degli sviluppatori terzi che continua a dare vitalità ad un ecosistema altrimenti ancora un po' spento...



A fine Marzo iniziano i preordini dell'm10, il tablet convergente di bq.


Aprile 2016: un anno di aquaris e4.5 ed Ubuntu Phone

A photo posted by geek o NERD ? (@geekonerd) on


E siamo arrivati ad oggi: un anno dopo lo spacchettamento e recensione del primo telefono con Ubuntu Phone.

L'azienda inglese ha rilasciato l'OTA10 (qui il changelog) che ha portato tante novità, tra cui il nuovo tema dark per tutta la UI, un nuovo tutorial al primo avvio, il supporto alle reti VPN, il copia/incolla nel browser e molto altro.



Anche la tastiera è stata rinnovata ed in generale tutte le core apps sono state allineate alle nuove linee guida grafiche.


Come mio solito, ho pubblicato sul mio canale YouTube un video in cui ripercorro l'ultimo anno trascorso con il device della casa spagnola, ma soprattutto riporto tutte le evoluzioni della piattaforma:



Aggiornamento su aggiornamento il sistema operativo e le core apps sono migliorati moltissimo ed oggi la piattaforma è sicuramente più matura rispetto al passato. E con l'arrivo nelle prossime settimane del tablet anche la convergenza sarà realtà.

Purtroppo tutti gli smart-phone attualmente sul mercato (compresi l'e4.5 e perfino il nuovissimo mx5 pro) non dispongono delle componenti hardware necessarie per il collegamento con monitor esterni e, quindi, gran parte della "magia" della convergenza si perde. Rimaniamo in attesa di device (oltre all'm10 di bq) in grado di sfruttarla...


L'e4.5 è stato il primo di una lista di dispositivi arrivati sul mercato, che si spera aumenti sempre più nel prossimo futuro. Ogni update di Ubuntu Phone ne ha migliorato le prestazioni ed oggi utilizzare il telefono è sicuramente più piacevole di quando è stato immesso sul mercato.

Quello che mi aveva colpito positivamente nel primo mese di utilizzo è tuttora vero: ottima costruzione, maneggevolezza ed ottimi reparti radio/sensori ed energetico. Quello che mi aveva lasciato più perplesso, es. il reparto camere, è stato affinato o migliorato. Forse c'è ancora margine di miglioramento.

Questi alcuni scatti catturati in questi giorni, con l'app fotocamera aggiornata:

panoramica e con tanta luce (no HDR)

macro e primo piano (con HDR)

macro (no HDR)


Il punto più dolente della piattaforma, come accade sempre con gli ultimi arrivati, è lo stesso di un anno fa: quello dell'assenza di supporto dai grandi nomi. Esempio banale tutta la suite di apps di facebook (whatsapp, instagram, messenger) non c'è, così come non ci sono la maggior parte dei titoli più diffusi sugli altri OS più blasonati.
Molti tool popolari offrono -per fortuna- API aperte (come gran parte di quelli di google, anche se non tutti) e quindi è possibile trovare diverse soluzioni di terze parti che in qualche modo ne permettono l'utilizzo (anche se si tratta principalmente di web-app).

Il sistema degli scopes può sicuramente facilitare il processo di avvicinamento alla piattaforma (soprattutto per quei servizi fortemente basati su servizi ed API), però finora purtroppo si è visto poco...
Ma, dopo il flop di Firefox OS e la situazione non rosea di Jolla (costantemente alla ricerca di fondi e partnership), rimango convinto che Ubuntu sia tra i tre quello con le maggiori possibilità di riuscire nell'intento di creare una gremita nicchia di utenza. In proporzione può perfino fare meglio di microsoft che sta perdendo mese su mese tutto lo share di mercato e sta spostando il suo operato in altre direzioni (ne riparleremo presto).

Io l'ho apprezzato fin da subito, ed essendo un utilizzatore della distro umana sui miei computer fin dalla sua prima incarnazione non potevo non essere attratto dall'idea di averla anche sul telefono.


Il percorso fino a questo punto è stato arduo e pieno di difficoltà, ma canonical ha una visione ed una roadmap ben definita: sono sicuro che ne sentiremo e vedremo ancora delle belle!

A presto!